domenica 21 dicembre 2008

Nablus

Nablus mi ha cambiata e non riesco a comunicare.
So che sono sola a vivere quello che sento, sola anche se circondata.
Solitudine intima, distruttiva, liberatoria.
Comprensione di ciò che non comprendevo...

Mi cullo, circondata solo da me stessa e dal mio immaginario Malaika

sabato 20 dicembre 2008

...metti forte che riempia la stanza...

"Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
[....]
"Se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

[Antoine de Saint-Exupery]

Tempo e riti...se mancano, non ci si addomestica.
E nessun campo di grano potrà avere il colore dei capelli di un uomo, se non ci si addomestica.

E se non ci si addomestica, è difficile trattenere una Bellezza...


Colonna sonora di stanotte, colonna sonora per questo post



giovedì 18 dicembre 2008

Tra uno schiavo e un padrone non può esserci pace

Oggi ho intervistato T., 23 anni, palestinese

Taccazzi alti e neri, jeans aderenti, giacchetta un pò aderente che arriva al ginocchio e il velo che le incornicia il volto, un pò paffuto, bello, vero..e gli occhi, due occhi giganti neri neri e un pò lucidi.

Non lo avrei mai detto, ma è un ex detenuta, prigioniera politica.
L'accusa? Manifestazioni e volantini contro l'occupazione, sui diritti umani all'università.
La prima volta che le ho chiesto perchè era entrata in carcere mi ha risposto con una naturalezza disarmante: "Perchè sono Palestinese".

Mi ha raccontato del carcere, mi ha disegnato la cella, mi ha raccontato l'arresto, i 27 giorni in isolamento, ma è riuscita a riempirsi gli occhi di lacrime solo parlando del suo ragazzo.
E io, proprio donna fino in fondo......

Il suo ragazzo è in carcere, 7 anni di carcere, prigioniero politico.
Lei non lo può vedere, perchè essendo un ex detenuta lei non può muoversi dalla Palestina, anzi dal distretto di Ramallah per l'esattezza.
Mi dice: "Sai Vale come funzionano le cose qua in Palestina....qua si fa il "fidanzamento generale", quello per tutti e così due anni fa l'abbiamo fatto". Una settimana dopo è stato arrestato.
"Ma tu devi vedere com'è bello, gli occhi mi fanno impazzire, più bello di quando ci siamo conosciuti all'università".
E ce la ridiamo come se stessimo parlando del tipo che abbiamo incontrato ieri sera al Vag.
Innamorata e consapevole di esserlo, quasi non preoccupata dei 5 anni che deve ancora scontare per finire la condanna, "ma poi ci sposiamo...i figli dopo, perchè prima voglio stare con lui e basta"...cinque anni senza una carezza, una bacio, uno sguardo...
"Mi ha promesso che mi porterà in Italia, perchè lo sa che adoro l'Italia"...ma lo sa e me lo dice che non sarà così, perchè loro non potranno mai uscire dalla Palestina.



E' preoccupata solo perchè lo stipendio che le danno è proprio basso (la metà rispetto a quello che danno alle colleghe inglesi e italiane....alla faccia della cazzo di cooperazione) e lei non ce la fa a mantenere la mamma e le tre sorelle ora che il papà è morto; però mi dice che non ha paura del carcere, perchè la "mia vita in Palestina è una prigione a cielo aperto."

Potete legarmi mani e piedi

Togliermi il quaderno e le sigarette

Riempirmi la bocca di terra:

La poesia e' sangue del mio cuore vivo

sale del mio pane, luce nei miei occhi.

Sara' scritta con le unghie, lo sguardo e il ferro,

la cantero' nella cella della mia prigione,

al bagno,

nella stalla,

sotto la sferza,

tra i ceppi

nello spasimo delle catene.

Ho dentro di me un milione d'usignoli

Per cantare la mia canzone di lotta.

[Mahmoud Darwish, poeta palestinese]


"Però è la mia terra, io non mi ci sposto, ORGOGLIOSA DI ESSERE PALESTINESE...anzi ti dico che se non fossi palestinese, desidererei esserlo"

lunedì 15 dicembre 2008

BestiaPunkPocoPunkEMoltoBestia

Post dedicato a Ste, alla sua sfiga e alla nostra serata.

Il povero Ste, dopo giorni che cerca di accalappiare la donnina italiana semisposata con un palestinese duro e puro, sembra vedere spiragli di luce. La serata si prospetta buona: al Blue iniziative varie per supportare una famiglia palestinese....è chiaro che ci sarà anche la Bella; dopo ore di frustrante attesa il nostro dongiovanni si arrende all'evidenza: della donna neanche l'ombra.
Torniamo a casa, opto per un piatto di pasta, un pò di musica e qualche cosa da fumare per consolare il povero frustrato.
Nel momento in cui mettiamo piede in casa arriva la fosca notizia: la donna è appena arrivata.
Stefano mischia così i suoi dispiaceri e la sua innata sfiga al fumo....trova così Samantha-una donna libanese ardente...




Nonostante le prodezze mentali di Samantahhh, il nostro povero sfigatiello si riesce a consolare soltanto all'assaggio delle frittelline di mele preparate sul momento dalla Vale..

Dovevo questo post a questa bestia punk che di punk non c'ha niente ed è solo bestia

domenica 14 dicembre 2008

Coccinella allegra senza puntini...

Sei seduta sul computer, ennesima giornata di studio e ricerca...
Una piacevole routine...
Arriva un segnale, diverso, che spezza...ricerca di calore sotto la pioggia bolognese...

E allora sto bene...
Sono come una coccinella allegra e senza puntini...

martedì 9 dicembre 2008

...vuoi volare con me?

Per la terza o quarta voltà metto questa canzone..

"Le verità cercate per terra da maiali,
tenetevi le ghiande,
lasciatemi le ali..."
[F.Guccini]

Vuoi volare ancora un pò con me?

sabato 6 dicembre 2008

Voglia di cancellare

"Il sesso cancella fette di vita che uno nemmeno si immagina. Sarà anche stupido, ma la gente si stringe con quello strano furore un po' panico e la vita ne esce stropicciata come un bigliettino stretto in un pugno, nascosto con una mossa nervosa di paura. Un po' per caso, un po' per fortuna, sapriscono nelle pieghe di quella vita appallottolata mozziconi di tempo dolorosi, o vigliacchi, o mai capiti. Così."


Alice mi scrive questo, io fedelmente riporto, pur non andando pazza per Baricco.

Voglia di cancellare, oggi....

venerdì 5 dicembre 2008

Power Point esplicativi....

Oggi gitarella fuori porta....

Oggi è venerdì...l'equivalente della domenica bolognese...ma pranzi sociali oggi neanche l'ombra.
Scatta però l'invito a pranzo.
Vale accetta.
Inaspettatamente mi ritrovo dentro lo stato di Israele, sulla Green Line, cioè quella avrebbe dovuto essere la Green Line da accordi...peccato che più si va avanti con gli anni, più la linea transita magicamente verso est con delle operazioni degne delle migliori stregonerie.

Già il pranzo dà il suo pensiero. Mi ritrovo sempre più spesso a leggere siti internet che inneggiano all'odio dell'arabo, però chissà perchè quando si vogliono globalizzare le merci tutti se volemo bene...cosicchè pranzo completamente arabo in Stato israeliano, circondata da simpatici militari che si abbracciavano i loro mitra-prostitute tra un boccone e l'altro.

Finita l'abuffata, andiamo quatti quatti verso il monastero maronita....so che esistono questi personaggi ma non so bene quale sia la loro filosofia di vita...mi documenterò.

Pochi metri sulla sinistra c'è Emmaus, luogo biblico sacro un pò per tutti.
Incontro una donnina italiana sui 35 indefiniti, che fa la "donna" in una comunità di preti.
Iniziamo a parlare.
Nella sua pace interiore mi illustra il pericolo dell'arabo, così diverso da me, CULTURALMENTE diverso!!!!
Ok parliamone perchè non ci siamo...
Tra un attore palestinese, dunque un arabaccio, che ha girato l'Europa che parla di Gramsci, di Van Gogh, di politica, di sesso, di rivoluzione-che-meno-male-che-continuiamo-a-crederci e tu suora senza velo che mi dici che il problema arabo-palestinese nasce nel cuore degli uomini, chi è il più "culturalmente" diverso da me????

Come è possibile che ci sia ancora qualcuno che creda che il problema della Terra poco-Santa sia il dialogo interreligioso? Come si fa a non voler vedere la vera natura della questione?

Di fianco ad Emmaus c'è un parco, "Canada Park" lo chiamavano...uno di quei posticini da grigliata domenicale per famiglie, un bosco meraviglioso...
Se non fosse che per costriure artificialmente quest'opera biologica, nel 1967 qualcuno ha avuto la lussureggiante idea di radere completamente al suolo tre villaggi arabi.
Questo è il link per vedere il trailer di un film,"Memory of the cactus" che parla proprio di questi tre villaggi...
Il mio brillante accompagnatore mi ha drammaticamente mostrato che sotto quell'albero c'era la casa di suo padre, che sotto quell'altro albero c'era il pozzo, che il tortuoso sentierino per ciclisti-faccio-fitness-per-dimagrire c'era la strada principale....

Sarò monotona, tremendamente monotona, ma per l'ennesima volta tristezza e rabbia assediano i miei pensieri.

Andrei dalla suorina laica ancora per chedergli cosa c'entrano in questo colonialismo contemporaneo i dissidi tra Allah, Jahvé e Dio?

Potrei fargli un Power Point per illustrarle sinteticamente quante volte in nome di questi dissidi uomini laici e religiosi hanno espropriato libertà, terra e vite.

Sto rileggendo questo post...mi dico da sola che sto veramente asciugando con tutta sta tristezza...va là che concludiamo in bellezza e con un pò di poesia, giusto per disegnare qualche fiorellino (come mio solito, dirà qualcuno...) sulla pagina di questa giornata.
Oggi mi sono incantata su un uccellino, era minuscolo, bianco e nero e se ne volava da solo in un cielo che così azzurro è solo in Palestina; per due minutini si è mosso sopra di me, un pò bloccato dal vento forte.
Mi sono sentita in compagnia....piccoli e insegnificanti che si sbattono...