lunedì 24 novembre 2008

Una contessa e mille paure

Ho appena finito di scrivere un pezzo ma mi sembrava troppo cattivo.

Quindi facciamo che canalizzo in altro modo i sentimenti di oggi.
Due canzoni e sarò breve.

Mi barcameno tra la pena e il nervoso, tra la tenerezza e la rabbia.
Sento la sua risata gracchiante, tronfia, grassa.
In cerca di tenerezza, ma rinchiuso nel viscidume, falso e timoroso.
Ti impasticchi a 60 anni, urli e strepiti.
Un dandy mal riuscito, anacronistico e non credibile.
Sono sfigata io vero? Sono una sfigata perchè non è il sesso meccanico che mi guida.
Solo "contessa miseria".
Contessa miseria
la vita prima o poi
estiungue il suo debito
contessa miseria
la vita prima o poi colpisce a sorpresa

senza chiedere
senza preavviso
contessa miseria
la mente ibernata a vent'anni
[C.Consoli]

Sfuma la rabbia e mi lascio cullare in una solitudine cercata, diversa, anche bella.
E le paure di sempre mi fanno compagnia come gnomi malefici...so che spariranno, con il sonno, con la luce, con tutta la mia "disperata passione"....intanto sono qua, disturbanti, un pò ridicole.


"When the night has been too lonely
And the road has been too long
And you think that love is only
For the lucky, and the strong
Just remember, in the winter
Far beneath the bitter snow
Lies a seed, that with the sun's love
In the spring, becomes the rose"
[Janis Joplin]

E camma fà direbbe qualcuno: le lascio addormentarsi qua.
E io mi addormento con loro, sperando nelle rose, vere e lontane dalle bugie.

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